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La mia foto
Superabile in molti campi e per molti versi. Super Abile perchè quando mi ci metto pure io combino qualcosa di sfizioso

mercoledì 29 giugno 2011

"La velocità dei corpi" di Paolo Cortesi

Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla bellezza di quest'opera.
Un libro che lascia spazio alla riflessione sul marcio che si nasconde dietro due figure sociali che, nella ribalta giornalistica odierna, sono facili prede del qualunquismo e dell'opportunismo... preti e politici!
Ovviamente, come per qualsiasi cosa, non si può fare di tutta l'erba un fascio esistendo preti e politici irreprensibili sotto ogni aspetto... tuttavia fa molta più notizia e balza agli occhi il torbido che s'intravede dietro alcune vicende che hanno come protagonisti queste due categorie.
In questo caso siamo davanti ad un prelato che sfrutta credenze e fede a suo vantaggio per accumulare potere personale e sociale.
Don Sergio non si fa scrupolo nell'usare tutto e tutti per raggiungere i suoi scopi... la religione e le persone sono solo mezzi; ed in più utilizza queste sue "risorse" senza avere la minima accortezza nell'adoperare un po' di tatto o gentilezza.
Sa che ogni atto gli è dovuto!
Il politico ormai è un'apatico burocrate, lontano dai suoi elettori che vede solo come clientes che gli tolgo l'anima sottoponendogli continuamente beghe e problemi che lui sarebbe tenuto a risolvere.
L'onorevole Locasciollo trova consolazione solo nella sua routine domestica che presto verrà stravolta dalla rivelazione del tradimento della moglie.
Figure di contorno sono poi la segretaria frustrata (e un po' feticista che si struscia sulla poltrona in pelle dell'onorevole) e segretamente innamorata del capo e un piccolo truffatore che congegna una frode di proporzioni epiche facendo finire nei guai più di un personaggio.
Di questo libro ho adorato la scorrevolezza e le vivide descrizioni che rendono molto "visivo" l'ambiente e i personaggi, quasi si trattasse di una caratterizzazione dei protagonisti atta a identificare luoghi e visi da utilizzare in una rappresentazione cinematografica.
Mi ha fatto molto riflettere la moglie fedifraga dell'onorevole, innamorata fatalmente e totalmente del prete.
Dopo che Don Sergio viene brutalmente assassinato da un brutto ceffo ingaggiato da Locasciollo (non vi svelo nulla di nuovo rispetto alla quarta di copertina!) è preda di una disperazione incoercibile che la porta a diventare ombra di se stessa.
Non mangia, non si lava, non parla, sopravvive a questo dolore totalizzante.
Insomma un libro ricco di spunti su cui riflettere e che ci regala qualche ora di buona lettura.


Si ringrazia "Le mele del silenzio" per il graditissimo regalo!

martedì 28 giugno 2011

Il cimitero dei libri

Avete presente quelle storie strappa lacrime in cui vi dicono che abbatteranno quell'adorabile cucciolo relegato in canile se non gli troveranno presto una casa?
Noi non frequentiamo canili così spesso ma frequentiamo spessissimo biblioteche!!!
Si dà il caso che tra i molti pregi di ZiaIa ci sia quello di lavorare per una cooperativa che fornisce bibliotecari alle biblioteche di mezzo nord-est.
Forse non tutti sanno che si possono donare libri alle biblioteche ma, se il dato volume è già presente in ogni dislocamento dell'ente stesso, non avendo spazio sufficiente per tenere tutto questo surplus di volumi, molti vengono mandati al macero!!!
Io non ho la fissa di accumulare libri smodatamente come la famiglia di mio marito, ma pensare che vengano mandati al macero mi stringe il cuore e quindi mia cognata porta sempre a casa qualcosa anche per noi.
Principalmente sono vecchie edizioni di romanzi molto noti ma capitano pure piccole chicche come i giornali del 20ennio che ha portato a casa sabato.
Ogni domenica, quando ci rechiamo al pranzo di rito, in veranda sono esposti a prender aria questi piccoli tesori dell'editoria italiana (spesso provengono da buie e umide cantine).
Regalo gradito reduce da quest'ultimo rescue-team è stato "Le madri non sbagliano mai" di Giovanni Bollea che presto vi recensirò.
Pensate che, magari, anche nella vostra città esistono problemi di sovraffollamento di libri nelle biblioteche comunali e, magari, riuscite a trovare un aggancio che, magari, vi lascia accedere a questi scatoloni prima che finiscano irrimediabilmente al macero.
Ci si potrebbero trovare dei piccoli tesori.

lunedì 27 giugno 2011

"La figura di cera" di Riccardo D'Anna

"La figura di cera" è una sorta di sequel di "Il morso sul collo" di Simon Raven ma si può leggere anche ignorando il primo capitolo, come ho fatto io e son comunque riuscita a orientarmi nella narrazione!
L'ambientazione temporale è il secondo dopo-guerra ('58) mentre l'ambientazione spaziale varia durante le fasi del romanzo portandoci dall'Inghilterra, a Berlino martoriata dalle bombe alla Venezia risorta nel turbine di  una vita mondana e intellettuale floridissima.
L'autore, a cui bisogna riconoscere un certosino lavoro di ricerca e contestualizzazione, ci presenta pure riferimenti a Gabriele D'Annunzio, presunto amante della contessa, ci fa conoscere Peggy Guggenhim e condisce la storia con qualche riferimento conan-doyliano che vi lascerò scoprire da soli.
Numerose infatti le note a fine capitolo per esplicare citazioni, riferimenti e passaggi nel testo.
Più che sull'azione, il lavoro narrativo si focalizza sulle dinamiche personali e sociali dei protagonisti, sviscerando i rapporti di affetto, di rispetto e di disistima.
L'ambientazione noir del dopoguerra fa da contorno perfetto ai sospetti casi di suicidio che, apparentemente scollegati, trovano un nesso con le comparizioni della contessa D'Altea, archetipo dell'occultista d'inizio secolo.
La figura di cera del titolo non è altro che una rappresentazione della contessa stessa cui sembrano attribuibili poteri paranormali; superare la morte trasfondendo la propria essenza ad un simulacro che aiuterà a tornare dall'oltretomba (tema conosciuto in letteratura anche in recenti tempi, vedi horcrux potteriani).
L'unica pecca, ma neanche tale si può definire anzi per qualcuno è un pregio, è la non eccessiva scorrevolezza della narrazione; il linguaggio è quello tipico dell'inglese ottocentesco (non conosco sufficienti autori dei '50 inglesi per poter identificare spazio-temporalmente più correttamente questo stile) quindi ricco di termini altisonanti e ricercati che lasciano intendere una ricercata scelta lessicale da parte dell'autore.
Che mi stia forse abituando troppo ad uno stile più moderno e dimesso?
Sarà forse il caso di riprendere qualche bel romanzone d'antologia per vedere se sono ancora in grado di leggere libri impegnati o presunti tali?
Ottimo da leggere svogliatamente in un pomeriggio




Si ringrazia "Alla fine del sogno" per il Giveaway organizzato.

giovedì 23 giugno 2011

Alle volte le immagini valgono più di 100 parole



In 11 mesi mi è stato proposto almeno 5 volte di fare brevi tragitti con il Bagigio in braccio o comunque non legato al seggiolino e la nostra risposta è sempre stata inderogabilmente
NO!


http://genitoricrescono.com/se-lo-ami-legalo/

martedì 21 giugno 2011

La convenzione di Ginevra

La privazione del sonno è un metodo i tortura riconosciuto a livello internazionale sin dalla convenzione di Ginevra!

sabato 18 giugno 2011

Che bella idea

Carica figlio, suocera, prozia su di un'auto,
guida per 45 minuti,
raggiungi il famigerato posto inventato dal demonio... I.k.e.a.,
parcheggia,
fai spese,
paga (lasciando in cassa parte del comprato facendoti rincorrere dalla security),
torna in auto (non lasciando per un pelo sul tettuccio parte del comprato),
guida per 30 minuti,
renditi conto inveendo che non hai comprato la SOLA cosa per cui dovevi andarci!!!

venerdì 17 giugno 2011

Ritrova la bontà delle carote, delle mandorle e del succo d'arancia

"La pappa al pomodoro" è una fonte inesauribile d'ispirazione!
Il Marito(zzo) continua a trovare tristerelle le torte classiche da colazione privilegiando le merendine industriali che però, ahimè ahinoi, non fanno che aumentare i suoi già frequentissimi mal di testa!
Allora via di taroccamenti per preparare in casa quanto sia più similare all'industriale!
Unire nella planetaria o su di una spianatoia 100 gr di farina 00, 100 gr di farina Manitoba (la si trova facilmente in super ed è ottima per panificare), 50 gr di mandorle grattugiate, una bustina di lievito per dolci e un pizzico di sale (separatelo sempre dal lievito pena la morte del simpatico organismo) ed impastate il tutto.
Unite 250 gr di carote grattugiate, la scorza di un'arancia e un vasetto e mezzo (170 gr circa) di yogurt naturale.
Infilate in stampini per muffin (che io pigrissima lascio nudi perché mi dimentico matematicamente di comprare i pirottini) e cuocete in forno a 170° per una mezzora.
In realtà la torta mandorle-carote è un classico ma questa senzaburro-pochemandrole-tantecarote è leggera e sfiziosissima.
Ammetto che la Camilla confezionata è un pochino meno umida ma decisamente non meno buona!
Tenete lontani i familiari dalle suddette pena colazionare con altro alimento!!!


ricetta tratta da http://www.lapappalpomodoro.com/2011/03/la-merenda-dei-bambini-e-non-solo.html#more

Con questa ricetta partecipo a

martedì 14 giugno 2011

Il dubbio

L'allattamento per noi è sempre stata una cosa naturale, di pelle...
ancora ricordo quando mi misero in braccio quel nanetto di 4,030 kg dopo più di 24 ore da quando ci avevano separato...
sì perché oltre alla beffa del cesareo d'urgenza c'è stata pure una notte in Patologia neonatale con un Apgar di 6 alla nascita e la ventilazione forzata!
In realtà è stata più una precauzione che una necessità ma questo ci ha privato delle prime fondamentali poppate!
Nonostante abbia quindi assaggiato la tetta a circa 25 ore dal parto si è creata subito confidenza... un rapporto indissolubile col seno che dura tuttora a 11 mesi!
Alle volte l'allattamento esclusivo è stato pesante soprattutto perché di bere dal biberon non se ne parlava e tuttora vi dirò che fa parecchio fatica a non sputare tutto il contenuto!
Ora ci si mette di fronte un nuovo dilemma... quando smettere di allattare al seno?
Presto compirà un anno e vorrei riniziare con i turni e le reperibilità notturne perché, oltre all'indubbio vantaggio economico, mi permetterebbero di stare a casa di più!
Lavorando la notte avrei poi la mezza giornata dello smonto e il giorno di recupero tutto per noi invece di lavorare 3 giorni consecutivi.
Ma cosa fare con l'allattamento?
Ora pasti fissi sono la colazione e lo spuntino notturno e variabili sono le "coccole" durante il giorno... perchè penso che allattare a richiesta sia offrirgli il seno quando lo chiede, sempre!
Riuscirò a conciliare i turni con le poppate o è il caso di smettere?
Non pensò che continnuare lederà la nostra salute, sicurmaente non la fisica e dubito seriamente la psicologica ma sarà fattibile?
Succede che, quando gli impegni mi portano lontano, si addormenti la sera senza il seno ma il mattino ci sono sempre!
Quando inizierò a "montare di guardia" alle 7.00 sarà giusto svegliarlo alle 6.00 per la tetta o è meglio lasciarlo dormire e dargli uno yogurt al risveglio?
Fra 10 giorni il capo avrà bisogno di direttive specifiche per predisporre i turni di luglio e noi non abbiamo ancora deciso...
Il consiglio di NonnaTitti e smettere di allattarlo facendosi somministrare le pastiglie che calano la produzione ma penso che sotto sotto ci sia il suo interesse a rapirlo per qualche giornata e tenerselo tutto per se!
Nulla mi vieta di vedere come vanno i 10 giorni di luglio e poi smettere ad agosto.

venerdì 10 giugno 2011

Logopedia... portami via

Questi temporali estivi maledetti... dopo 72 ore il sospetto che ci sia un guasto sulla mia linea adsl è ormai una certezza!
Ma non demordo e con "mail-to-blog" riesco comunque a farmi sentire rubando la connessione un po' qui e un po' lì!

La fantastica "rrrrrrrrrrrrrrrrr" del Bagigio continua a rieccheggiare in casa e questo mi fa ricordare i difetti di pronuncia e gli strafalcioni di casa.

Mia cugina ebbe avuto difficoltà a pronunciare la "C" e pensò di sostituirla egregiamente con la "T"...
ne risultavano frasi "sui generis" stile
"Mi piacerebbe fare un giro a Tavallo"
"Sono caduta e mi fa male il Tulo"
... una sorta di autocensura... vaffanTulo!
Invece io, alla veneranda età di 25 anni, ho scoperto che si dice "a spron-battuto" ovvero veloce come lanciare un cavallo spronandolo e frustandolo...
... io invece pensavo si dicesse "a sbromba-tutto" ovvero una sorta di veloce come una macchina che fa vrom...
Non vi dico le risate che si è fatta la ZiaIa!

Chissà cosa ci riserverà il Bagigio e qui mi sorge un dubbio... è giusto correggerli sin dalla più tenera età o soprassederw ma pronunciando correttamente le parole che storpia?

Io personalmente seguirei questa seconda opzione preoccupandomi solo in età scolare di eventuali difetti di pronuncia.

martedì 7 giugno 2011

Compro una vocale

Noi non abbiamo mai lallato ma solo consonantato!

Il Bagigio si lancia in lunghissimi
"ssssssssssssss"
"nnnnnnnnnnnn"
"llllllllllllllllllllllllllll"
"mmmmmmmm"
addirittura con i suoi 4 denti e 6/8 si inerpica in virtuosismi con delle
"rrrrrrrrrrrrrrrrr"
Non concede niente di più di qualche "mama" e "papa" e "si" e "no" solamente a gesti!
Uomo di poche parole... per niente sua madre!

sabato 4 giugno 2011

"Qualcosa di Noi" di Federica Romagnoli

E' una storia d'amore anzi è la storia di una storia d'amore...
La protagonista vive una vita normale da ragazza ordinaria; qualche sogno si ce l'ha ma l'ha messo da parte per un presente fatto di incertezze (ah precariato!) e di necessità.
Poi nella vita appare un uomo, piano piano s'insinua nella sua vita e dà un senso allo scorrere dei giorni.
Lo stile è semplice ed asciutto, averi apprezzato qualche descrizione in più e un lessico un po' più vario ma rappresenta benissimo il normale linguaggio che adoperiamo quando parliamo tra noi e noi.
In fondo sembra un po' un diario o una confidenza fatta ad un'amica in un pomeriggio dopo tanto tempo che non ci si vede... ha un che di intimo!
L'epilogo non è un happy handing ma l'amore c'è tutto, la perfezione di quell'amore interrotto bruscamente e tragicamente che ti lascia solo l'indelebile ricordo dei bei momenti, dei baci, dei sospiri, delle carezze...

Libro godibilissimo, da leggere spensieratamente sotto l'ombrellone succhiando un ghiacciolo e fantasticando sui nostri amori potenziali e mai realizzati.

Si ringrazia zebuk per il prezioso volume!

mercoledì 1 giugno 2011

Soffici panini con gocce di puro cioccolato

Girovagando in rete in cerca di nuove ricette per la colazione del Marito(zzo) sono incappata nella versione casalinga dei famosi panini dolci con le gocce di cioccolato promossa da "La pappa al pomodoro".
Questa versione è veramente buona e decisamente molto meno plasticosa della versione confezionata!
Con l'arrivo della bella stagione bisognerà mandare il forno in stand-by ma ancora per qualche giorno, nel cuore della notte, ci si può concedere di aumentare la temperatura della cucina.
Si può usare la macchina per il pane, il robot da cucina o l'olio di gomito... il risultato non cambia!
Mescolare 225 gr di acqua tiepida, 1 uovo, 450 gr di farina 00, 175 gr di burro, mezzo cucchiaino di sale e una bustina di lievito per dolci.
Lasciate riposare l'impasto sino a che non raddoppia il volume.
Aggiungete 100 gr di gocce di cioccolato e formate delle pagnottelle della dimensione di un limone e fatele lievitare nuovamente fino a che il forno non sarà alla temperatura di 160°.
Cuocete per 25 minuti e nel dubbio provate sempre con uno stecchino la consistenza interna del panino.
Se usate la macchina per il pane inserite prima tutti i liquidi e per ultimissimo il lievito!
Un mio personale trucco per pesare le cose è appoggiare il contenitore vuoto sulla bilancia della cucina, azzerare la tara (far tornare a 0 il conteggio del peso), aggiungere l'ingrediente e riazzerare ogni volta sino a che non ho aggiunto tutto.
Questa ricetta è di una semplicità disarmante e non ho più scuse sul mio rifuggire la pigrizia in favore di merendine confezionate!
Inoltre, con piccole modifiche, è possibile adattare la ricetta agli intolleranti al glutine e al lattosio!



ricetta tratta da http://www.lapappalpomodoro.com/2011/03/pan-goccioli.html

Con questa ricetta partecipo a