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venerdì 19 agosto 2011

Bambola waldorf - l'epilogo

Il tempo mi sfugge tra le dita come calda sabbia estiva...
E' ormai circa un mesetto abbondante che il Bagigio si addormenta abbarbicato al suo bambolotto.
All'inizio c'è stata una fase di muto studio a distanza.
Per un paio di giorni lo ha trascinato per casa ma senza capire bene il da farsi.
Tempo una settimana è il tatone è entrato a tutto diritto nei nostri riti pre-nanna... infilare le sue ditine grassocce tra i capelli morbidi e arruffati è un calmante istantaneo!
Ciò mi ricorda la "fissa" che avevo io da piccina... ognuno di noi ha avuto dei riti o gesti che avevano il potere subitaneo di rilassarci.
Io ho bevuto il biberon sin ad un'età imbarazzante... la 3° elementare ha segnato il definitivo distacco dalla "Ciuccia" quindi ancora serbo tenero ricordo del rito mattutino!
Allora, mentre si sgargarozzavo il latte, mi massaggiavo il lobo dell'orecchio tenendolo tra indice e pollice sino a scaldarlo per bene... a quel punto cambiavo orecchio e alternavo sino allo svuotamento del biberon.
Chissà i nostri figli che strane abitudini hanno?!?
Ma ritornando a noi... alla fine il lavoro non è stato impossibile... è bastato fissare i capelli al cranio della bambola e, una volta delineato il contorno dell'ovale, puntare 3 spilli per identificare occhi e bocca.



Non potevamo lasciarlo a lungo ignudo, anche se il caldo sarebbe una perfetta scusante, e quindi gli abbiamo confezionato al volo un completino riciclando una vecchia t-shirt.



Ora è un nuovo compagno di gioco ma più che altro un compagno di nanna...
Mettiamola così (vista la assoluta non necessità di oggetti transizionali di mio figlio) non è nemmeno condizione necessaria o sufficiente... se c'è bene altrimenti una buona tettata e si risolve tutto!

sabato 9 aprile 2011

E' vivo, vivo, vivoooooooooooooo!

Continua la mia opera prima in fatto di bambole waldorf...
fatta la testa, continuiamo con il corpo!
Per prima cosa disponete la maglina dritto contro dritto (tirandola e guardandola bene capirete qual'è il dritto).

 

Disegnate la sagoma delle braccia, delle gambe e del dorso.
Ovviamente devono essere 4 forme di braccia, 4 forme di gambe e 2 forme di busto, per questo conviene mettere la stoffa doppia... si dimezza il lavoro!
Ponete attenzione che il senso di allungamento della maglina sia lo stesso per entrambi i pezzi altrimenti, cedendo diversamente si scucirà.
Il segno da voi fatto è dove cucirete quindi tagliate a un buon centimetro dal tratto per lavorare più agilmente.
Fissate con uno spillo i due pezzi....

... e cucite a mano o con la macchina sui tratti precedentemente segnati badando di lasciare una parte aperta per rivoltare il lavoro e imbottire la bambola.


Rifilate a mezzo centimetro la stoffa e praticate qualche taglio trasversale dove ci sono dei tratti curvi, ciò eviterà il formarsi di inestetici bozzi o, per lo meno, ne ridurrà l'incidenza.

Rivoltate il lavoro, magari aiutandovi con la parte posteriore di un pennello (o qualsiasi utensile sottile ma non appuntito).
Iniziate ad imbottire con il materiale da voi scelto, nel nostro caso la lana.
Fate dei piccoli ciuffetti e curate i dettagli come il piede e la mano, la bambola deve essere bella soda anche in considerazione dell'eventuale futura cedevolezza della maglina.
Per prima cosa unite la testa al corpo tentando di mantenere la testa il più dritta possible (né flessa né iperestesa, né ruotata... forse la nostra pende un pochino a destra!) infilandola nell'apertura sul collo e finendo di imbottire dandole sostegno.
Cucite il tutto saldamente e se il lavoro non vi convince riniziate... è uno dei tratti più importanti della bambola!
Come da indicazione di "Bambole di stoffa" abbiamo optato per la soluzione degli arti snodabili coi bottoni e quindi ho cucito indipendentemente le gambe e le braccia.


Con un bottone per ogni articolazione ho quini unito gli arti superiori e inferiori al tronco.
Questa soluzione permette di far prendere diverse posture alla bambola, particolarità che il Bagigio ha subito apprezzato riempiendola di baci... e lo spero bene, manca solo che dopo tutto 'sto lavoro la schifi.


Urge un passaggio in merceria per reperire un ago da materasso per la composizione del volto.
Dopodiché un rapido passaggio dallo coiffeur e dal personal shopper e siamo pronti per il nostro primo out-fit... che non si capisce che son una seguace di Enzo Miccio?

see u soon!

mercoledì 16 marzo 2011

Si può fareeeeeeeeeeeeeee

Ma perché comprare una cosa quando, sputando pallini, ce la si può fare da soli???
Perché l'oggetto in questione acquista un valore e una personalizzazione impagabili!
Infatti tra i propositi per il 2011 c'era la costruzione di una bambola Waldorf per il Bagigio.
Sono morbide piccole persone il più verosimili possibile, non hanno espressione per favorire la fantasia del bambino (meglio una bambola neutra che una che o ride sempre o piange a comando) e, solitamente, sono composte di materiali ipo-allergenici e ricercati (lana cardata per l'imbottitura, cotone bio, lana, velluto, lino per i vestitini).
Spesso il bimbo gli attribuisce valenza di oggetto transizionale, ossia (secondo Wikipedia)

Nello sviluppo infantile umano, un oggetto transizionale è un qualcosa, solitamente un oggetto fisico, che prende il posto del legame madre-figlio.

Gli esempi più comuni includono bambole, orsacchiotti o coperte.


Già, quando ne ho parlato in famiglia, si sono sollevati sopracciglia perplesse... "Ma come una bambola per un maschio?"
Ma beata ignoranza anche i maschi giocano con le bambole!
Ogni bimbo ha (secondo le mode del momento) animali, supereroi o guerrieri con cui inscenare ore e ore di battaglie.
Inoltre mi hanno detto (e questo vedrà il tempo di darmi ragione) che i bimbi ripetono ed imitano ciò che vedono fare a noi adulti; un bambino che vede una mamma che accudisce un neonato sarà portato a fare lo stesso, così come spazzare a terra e cucinare.
Ad ogni modo credo che la mia creazione sarà abbastanza mascolina da non attirarmi le ire dei familiari che mi accusano di volerlo traviare già in fasce (che se poi fosse che diventa gay non gli vorremmo bene lo stesso? e poi non credo che "si diventi gay"... lo si è e basta).
Ero indecisa sul negozio virtuale al quale affidarmi.
In realtà è una cosa che si può affrontare anche da soli, basta aver senso della proporzione ed i materiali adatti.
Per la testa, la parte più difficile, ci si può sempre affidare a qualche tutorial on-line.
Altrimenti una fonte sicuramente valida è l'e-book gratuito de "La pappa dolce" che vi spiega per filo e per segno ogni passaggio ed è corredato di cartamodelli.
Io, invece, un po' per pigrizia nella ricerca dei materiali (volevo qualcosa di altissima qualità) ed un po' per avere una persona di ampia esperienza cui appoggiarmi ho scelto di comprare su "Bambole di stoffa".
Ho scelto il kit completo di tutorial passo-passo, materiale e cartamodello del corpo e cartamodello dell'abito in stoffa.
Risulta infatti importante, sempre per il discorso del piccolo uomo in miniatura, che la bambola possa essere svestita e rivestita secondo gusto, stagione o ricorrenza.
Comunque nel suo sito trovate anche altre bambole di stoffa come la tradizionale bambola americana Raggedy Annie, le bambole cuscino o la più usuale Chiaretta.
Una volta aperto il pacco, il contenuto si presenta vario e variopinto!


C'è tutto... maglina color carne, filo per cucire il corpo, filo per gli occhi e per la bocca, spago per fissare saldamente le diverse parti, libro esplicativo, certificato d'amicizia, ...


... lana cardata e capelli già premontati su di una lunghissima matassina (scegliete voi il colore e la lunghezza al momento dell'ordine).


Io, ovviamente, non ho saputo resistere e mi son subito messa all'opera iniziando dalla parte, a detta di tutti, più complicata: la testa.
Inizialmente ho modellato la lana sino a creare una forma il più antropomorfa e veritiera possibile anche se le proporzioni credo che le avrò con precisione solo una volta fissato il capo al corpo e delineato i capelli.
Per esempio non ho idea se il naso l'ho fatto troppo in alto o troppo in basso!


Una volta raggiunto un risultato soddisfacente ho ricoperto tutto con la maglina, come da istruzioni e ho ottenuto 'na capa di cotanta fattezza!


Conto di terminare il tutto prima della laurea del primogenito di mio figlio... scherzi a parte penso che sia un lavoro che si risolverà in una dozzina di ore al massimo.
Ovviamente vi terrò informate sulla genesi di questa mia creatura di lana e maglina!