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martedì 1 marzo 2011

"La Cattedrale del mare" di Ildefonso Falcones

Questo libro mi ha lasciato perplessa...
certo è scritto bene, la forma è molto piacevole, sicuramente anche merito della traduzione di Roberta Bovaia.
I temi trattati invece risultano forse un po' troppo pesanti... più di una volta, nel leggerlo, mi è capitato di esclamare: "E che cakio... ma che sfiga".
I protagonisti del romanzo subiscono di ogni, praticamente qualsiasi sopruso un uomo del XIV secolo possa subire...
Servitù della gleba, guerra, carestia, umiliazione, ius prime noctis, adultere murate vive in stanze di 3x3 prigioniere a pane e acqua fino alla morte, si quis virginem (l'uomo può sposare la donna su cui aveva usato violenza nel sequestro), esecuzioni di facinorosi, prostituzione, decapitazione di banchiere insolventi, torture, persecuzione di ebrei, processi dell'inquisizione, ...
Insomma 'na vera tragedia!
Il lavoro di ricerca e contestualizzazione storica è lodevole, i riferimenti ad eventi e luoghi facilmente verificabili nella cronaca dell'epoca.
Certamente il modo di pensare della Barcellona del XIV secolo è lontano dagli usi e dai costumi odierni... leggere le vicende di questi personaggi mi ha fatto salire una sorta di malessere, pietà per quelle povere persone... ho riflettuto su come, anche al giorno d'oggi, si possa sopportare tanta sofferenza senza poter recriminare nulla né protestare, pena la vita.
Come altri romanzi spagnoli (L'ombra del vento di Zafon, per esempio), molto approfondita è l'analisi dei luoghi.
Se avete in agenda un viaggio a Barcellona, leggere questo romanzo vi darà spunti interessanti sui luoghi da visitare.
Ovviamente, particolareggiata è la descrizione della costruzione della "Basilica de Santa Maria del Mar", esempio per eccellenza del gotico catalano.
Sostanzialmente, la Cattedrale diventa, muta osservatrice di fatica, disgrazia e fortuna del protagonista, un personaggio a sé stante che, durante la sua costruzione, accompagna tutto il periodo di narrazione delle vicende.
In un mio precedente viaggio a Barcellona, ho alloggiato nel quartiere detto Ribera, nei pressi della Basilica, vicinissima alla fermata della metropolitana Jaume I.
Visitandola sono rimasta molto impressionata dallo stile e dalla semplicità dell'edificio che si adorna solamente della fede dei suoi devoti; la costruzione è stata infatti finanziata dai catalani, principalmente mercanti e uomini di fatica, diventando una chiesa del popolo per il popolo.
Austerità, pulizia nelle forme e nelle linee, caratterizzano questo edificio che mi ha lasciato il sapore di quel fervente cattolicesimo spagnolo che non necessita di fronzoli, fatta eccezione i meravigliosi giochi di luce creati dai rosoni, dalle finestre e dagli oculi aperti nelle pareti dell'edificio.
Colgo l'occasione per segnalarvi dove ho alloggiato, Apartamentos Allada, prezzo modico e servizio minimo... tanto stai tutto il giorno in giro per vedere la città!
La struttura è composta da camere doppie con angolo cottura (frigo, fornello, lavastoviglie) e bagno personale.
Vengono fornite le chiavi del portone d'accesso (che dà su una suggestiva piazzetta pedonale) rendendoti quindi indipendente dalla presenza del personale.
La fermata della metropolitana (la già citata Jaume I) è a 5 minuti a piedi e sulla strada da percorrere si trovano molti locali per aperitivo; nella piazza dove sbuca la metro c'è uno Starbucks e un paio di piccoli supermercati (uno che vende solamente biologico, se ricordo bene).
Se dovessi tornare a Barcellona anche ora che tengo famigghia penso risceglierei questo alloggio.
Nel complesso un libro piacevole, forse più adatto a maturi lettori impegnati che a giovani amiche frou-frou.



4 commenti:

  1. Buongiorno...
    Per me questo romanzo è stato molto molto coinvolgente.
    Di Falcones avevo appena letto "La mano di Fatima" e anche quello mi aveva talmente catturata che, appena chiuso sull'ultima pagina, sono volato in libreria a comperare "La cattedrale del mare".
    Letti entrambi quasi senza soste.
    Come dici anche tu, Falciones (e i suoi traduttori) hanno una buona scrittura e anche gli argomenti, pur nella loro "crudezza" sono affascinanti...
    Belli, belli, belli...

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  2. sono molto daccordo con te!
    scugnì comprà qualche atri libri dal Falcones parcè che 'ndai dome chel (la filologica non me ne vorrà ma scrivo come leggo!)

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  3. Hi hi hi hi hi hi hi
    A dite propit dute, no diventi mate pe Filologiche e i cjacari il furlan "di cjase me"....
    Mandi mandi

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