who am I?

La mia foto
Superabile in molti campi e per molti versi. Super Abile perchè quando mi ci metto pure io combino qualcosa di sfizioso

venerdì 31 dicembre 2010

Infamissima bestia

Ogni anno è una lotta... ho iniziato ad odiare il colore rosso addirittura!
Maledetta cocciniglia!


"Sono insetti di dimensioni molto ridotte e misurano normalmente pochi millimetri (fatta eccezione per alcune specie esotiche che raggiungono anche i 3 cm). Una delle loro caratteristiche è la diversità sessuale tra maschio e femmina e la presenza nel loro corpo di numerose ghiandole che secernano seta, cera, lacca con il quale ricoprono il loro corpo creando un caratteristico scudo che rende inconfondibile la loro identificazione.
I maschi sono normalmente più piccoli delle femmine e la loro esistenza è in genere limitata alla fecondazione delle femmine. Infatti il loro apparato boccale è atrofizzato e sono provvisti di ali e di zampe (al contrario delle femmine) per spostarsi alla ricerca della femmina. Le femmine dal canto loro emettono potenti feromoni per attirare i maschi la cui nascita coincide con la maturazione sessuale delle femmine. Le femmine, sono senza ali, e presentano il corpo ricoperto da uno scudo di varia natura e di forma variabile (globosa, appiattita, allungata). Spesso sono cieche, le antenne non sono mai particolar mente sviluppate, e presentano invece un apparato boccale ben sviluppato con degli stiletti (derivanti da un allungamento delle mascelle e delle mandibole) che servono per restare attaccate alla pianta ospite e succhiarne la linfa.
Interessante notare che nell'addome si trovano delle ghiandole che secernano seta, cera o lacca (a seconda della specie) che viene utilizzata nella costruzione di un involucro di protezione nel quale restano attaccate le spoglie degli stadi giovanili.

I danni sono causati dalle femmine che con i loro stiletti  perforano i tessuti delle piante e restano attaccate alla pianta nutrendosi dei succhi vegetali., indebolendo la pianta.
Il loro attacco determina maculature, decolorazioni, e, conseguenza dell'azione irritante provocata dalla saliva, possono causare deformazione, ridurre lo sviluppo delle foglie e dei rami. 
Con le loro punture facilitano l'ingresso di altri microorganismi quali ad esempio virus.
Un danno indiretto che possono causare è derivato dai loro escrementi, comunemente chiamati melata che in alcune specie è particolarmente abbondante. La melata è molto appetita dalle formiche che stimolano le stesse cocciniglie alla sua produzione solleticandole con le antenne e difendono le stesse colonie di cocciniglie da altri parassiti (come fanno con gli afidi) per assicurarsi il "terreno di pascolo".

Inoltre, la melata è causa dell'insorgenza della fumaggine, che altro non sono che svariate forme di funghi che vivono a spese della melata ma che nulla hanno a che vedere con la pianta stessa. Il danno è causato dal fatto che quasi tutte queste specie fungine formano per lo più una sorta di coltre scura sulla superficie della foglia o dei frutti, impedendo così il passaggio della luce con i danni conseguenti. Inoltre, sui frutti ne determinano un forte deprezzamento"
L'anno scorso ho provato di tutto:
farla stare di più al sole,
lavarle le foglie,
rimuovere con l'alcool ste bestie schifose,
pregare le divinità più disparate affinché infieriscano su di loro,
...
Niente, presa dalla disperazione ho lasciato il Ficus a se stesso ed è sopravvissuyo.
Quest'inverno porto la pianta all'ultimo piano e che cavolo son arrivate pure fin quassù!
Urge acquisto di olio bianco, sembra l'unico rimedio che non ho ancora provato!



fonte http://www.elicriso.it/it/parassiti/cocciniglie/

Proposito per l'anno nuovo

Per quest'anno mi pongo un solo grande proposito:
riuscire a fare una bambola Waldorf per il mio Nanetto!
In rete c'è molto materiale
si va da bambole già belle e fatte o molto avanzate nella produzione e solo da assemblare
http://www.marotte-cie.com/catalog/kits-doudous-poupees-c-27.html?page=3&sort=3a

a piccoli tutorial gratuiti
http://moonchildhandworkstudio.blogspot.com/2008/04/how-i-make-waldorf-doll-head.html

e-book
http://www.lacasanellaprateria.com/products-page/tessuti/e-book-come-realizzare-una-bambola-waldorf/

persino gratuiti


Insomma non ho più scusanti!
Ditemi che non è così complicato come sembra, vi prego!

martedì 28 dicembre 2010

Bagno in sicurezza

Annoso è il problema del bagnetto!
Ormai il lavandino non argina più gli schizzi del Bagigio e non mi fido ad usare la vasca grande se sono sola!
Un'idea a poco prezzo l'ho trovata su Ikea Hacker... utilizzare il seggiolone Antilop senza le gambe.
Quest'idea è riutilizzabilissima se d'estate si vuole montare una piscinetta per far stare il pupo a mollo e non si vuole correre alcun rischio.

lunedì 27 dicembre 2010

Il più bel regalo di Natale

Il miglior regalo di Natale ricevuto quest'anno è senza dubbio alcuno "Mamma cannibale" di Letizia Cella.
Un libricino piccino picciò tutto pieno zeppo di filastrocche sull'usanza delle mamme di minacciare di mangiare le diverse parti anatomiche della loro prole.
Essendo forse la più grande estimatrice di carne d'infante, morbidina e puzzona di pannolone al punto giusto, non potevo esimermi dall'antica pratica del pasteggiare col mio Bagigione.
Ha pure molte simpatiche illustrazioni che accompagnano ogni filastrocca.
Il prezzo è veramente contenuto e, se avete quel piccolo pensiero ancora da prendere perché sapevate di vedere la tal persona dopo Natale (lo ammetto, lo faccio pure io!!!), è un'ottima idea.

Finalmente finì la festa

E' ufficiale, ormai è scattata la mezzanotte del 27 dicembre, le tradizionali feste con parenti sono finite.
Come sempre il tutto si è trascinato tra pantagrueliche abbuffatte e schermaglie familiari di diverso grado Mercalli.
Siamo sopravvissuti... non ci avrete per almeno un paio di mesi!

giovedì 23 dicembre 2010

Letterina di Natale

Caro Babbo Natale,
Quest'anno per Natale non voglio molto, ho già ricevuto in regalo il mio piccolino, micro scricciolone che mi dona ogni giorno tanto calore e qualche crisi isterica.
Vorrei, invece, avere il dono di identificare a miglia di distanza le cause perse, professionalmente e affettivamente, così da non dover sempre sbattere il muso sulla realtà delle cose.
Se ti avanza spazio nella slitta, portami anche una dozzina di ore di sonno aggiuntive settimanali, solo tu sai quanto ne ho bisogno.
Andando sul fattibile e concreto, vorrei tanta stoffa per giocare a fare la piccola sartina (mille idee da realizzare) e una cena con cinema col Maritino (inizierà questo benedetto svezzamento, così posso allontanrmi con tranquillità per almeno un 4 ore).
Baci baci
tua MSA

martedì 21 dicembre 2010

Apatia natalizia

E' scientificamente provato:
A Natale aumentano i suicidi!
Io fortunatamente non sono ancora a quei livelli ma quest'anno il Natale lo sento diversamente.
Sarà che il nuovo arrivato è fortunatamente non ancora in grado d'intendere e volere e quindi ci risparmia, per quest'anno, il delirio delle feste (so che per i prossimi vent'anni sarà un tripudio d'addobbi ed eventi)...
Sarà che la prima mancanza del caro nonno pater familias, che avrebbe fatto gli anni tra Natale e capodanno, al rutilante calendario natalizio si fa pesantemente sentire...
Sarà la crisi...
Sarà una crisi?
Cerchiamo delucidazioni nelle sagge parole Bluvertighiane
"Sto vivendo una crisi
e una crisi c'è sempre ogni volta che qualcosa non va
sto vivendo una crisi
e una crisi è nell'aria ogni volta che mi sento solo"
Forse è questo, la maternità ha portato tanta solitudine nella mia vita!
Certo, amo il mio Pupetto e non potrei stare senza di lui, ma la sua gestazione e il puerperio hanno ridotto ai minimi storici vita sociale e lavorativa.
Alla classica cena natalizia del lavoro mi sentivo nettamente tagliata fuori dai discorsi e dai rumors... tutti non facevano che chiedermi quando sarei tornata e il capo ha accennato a un possibile trasferimento al mio ritorno essendoci nell'aria aziendale storici e importanti cambiamenti.
E quindi il nostro focolare è ancora completamente spoglio e disadorno di qualsivoglia decorazione natalizia, niente albero, niente presepe, niente ghirlande,… VUOTO COSMICO.
Mi son già arroccata dietro al concetto eco-frindly del boicottaggio delle luminarie, ma non credo la scusa varrà ancora per molto.
Cerco ispirazione nei suggestivi paesaggi innevati ma ancora nulla.
Forse la frenesia degli ultimissimi regali mi trasformerà nel folletto natalizio che son sempre stata o forse il cinismo ha avuto il sopravvento sulla Mammasuperabile.
Ai posteri l’ardua sentenza!

PS. Iniziamo addobbando almeno il blog!


domenica 19 dicembre 2010

Gli aiuti dalla natura: l’Iperico

Sicuramente questo non è il luogo ed io non posseggo nemmeno le competenze per trattare quest’argomento dal punto di vista medico; tuttavia, a seguito dell’uso personale dell’Olio di Iperico e dopo ricerche su libri e su pubblicazioni scientifiche da voi stessi verificabili, mi sento di proporvi con entusiasmo l’utilizzo dell’Olio di Iperico.
L'Iperico o erba di san Giovanni o scacciadiavoli è una pianta officinale del genere Hypericum con svariate proprietà.
Ad esempio, indubbia, dal punto di vista scientifico, è la sua efficacia nel trattamento della depressione mediante somministrazione orale.
L'erba di san Giovanni ha una lunga tradizione nell'uso popolare: Ippocrate (il padre della medicina), Dioscoride, il più rinomato medico dell'antica Grecia, e Plinio il Vecchio (nell'antica Roma) la impiegarono per curare molte malattie.
Le sommità fiorite di Iperico (Hypericum perfoliatum L.) in veicolo oleoso rappresentano un comodo presidio per un’infinità di problemi della pelle: piccole scottature, soprattutto solari, abrasioni, irritazioni, pruriti, punture d’insetto che trovano sollievo immediato grazie anche alle specifiche proprietà antisettiche, antiinfiammatorie e cicatrizzanti.
L’Olio d’Iperico ottenuto dalla macerazione dei fiori e delle foglie fresche in Olio di Mandorle o di Oliva può essere utilizzato anche come “dopo sole” in caso di scottatura da esposizione solare.
Da questo punto di vista si rivela, infatti, valido come protettore dai raggi solari e astringente per pelli arrossate e delicate.
Il trattamento delle ustioni di primo grado trae indubbio giovamento dalle applicazioni di Olio di Iperico: oltre alle proprietà antisettiche, manifesta un’azione anestetica locale, blanda ma costante, modera le reazioni infiammatorie e favorisce la riparazione del rivestimento epidermico.
Quindi, oltre ad arrecare un sollievo immediato, porta alla guarigione in tempi rapidi con restituito ad integrum (significa completa guarigione) della cute.
L’Olio, dopo il raffreddamento della parte, può essere applicato direttamente oppure è possibile utilizzare una garza sterile imbevuta da applicare sulla zona interessata: è opportuno cambiare la medicazione ogni 5-6 ore.
Inoltre, in caso di raffreddore porre sul naso infiammato e arrossato Olio d’Iperico apporta subito sollievo.
Effetto non documentato ma provato sulla mia pelle (in tutti i sensi) è l’induzione al parto.
Mi si sono rotte le acque quattro ore dopo essermi fatta massaggiare la panciona piena di smagliature.
Dopo il bagnetto del “Piccolo Rospetto” (sempre rigorosamente in acqua tiepida e senza sapone perché il mio bimbo di quattro mesi non lavora né nei campi né in miniera) un bel massaggino con la nostra personale riserva di Olio di Iperico è sempre stato ampiamente gradito.
L’Olio di Iperico è facilmente reperibile in farmacie con vene naturalistiche e in erboristeria; molti dei produttori di olio di oliva biologico ne impiegano una parte per confezionare in casa il preparato.
Per i più volenterosi e per gli amanti delle passeggiate estive (periodo in cui è comprovata la maggiore concentrazione dei principi attivi) lascio due “ricettine”.

Ricettario
Olio di Iperico
Fiori freschi d’Iperico 30 g
Olio di Oliva 100 ml
Far macerare per sei settimane in flaconi ben chiusi, a temperatura ambiente, quindi esporre al sole.
Il preparato assume colore rosso rubino.
Filtrare e conservare in flaconi di vetro scuro.
Oleolito protettivo
Iperico sommità fiorite 10 g
Mandorle dolci Olio 200 ml
Far macerare in un flacone di vetro a chiusura ermetica le sommità fiorite di Iperico in metà della dose di Olio.
Esporre il vaso al sole per due settimane, filtrare spremendo a fondo i fiori e aggiungere il restante Olio, mescolare bene il tutto e porre in bottiglia di vetro scuro.



venerdì 17 dicembre 2010

Riflessioni

Perché la natura pianifica indicibili sofferenze per i Nanetti ed annesso parentado quando il dolore è palesemente inutile?

Translation:
tanta fatica per far uscire sti dentini da latte e tra 6 anni li perderà!

Un pensiero per Natale

Sarà la mia passione per loro, sarà perché li ritengo oggetti degni di devozione e meritevoli di esser tramandati di padre in figlio come i gioielli più preziosi, ma i libri sono sempre regali azzeccati.
Certo non tutti i libri sono per tutti.
Non mi sognerei mai di regalare "Predatore" di Gary Jennings a un puritano omofobico o "Piccole donne" di Louisa May Alcott al cugino adolescente tutto skate e nu-metal.
Tuttavia, se si legge abbastanza spesso e di argomenti eterogenei, un libro si trova sempre.
Per Natale, se volete fare un pensierino da una decina d'euro (ma va via anche a meno in alcuni siti addetti), c'è un libricino di un'ottantina di pagine di una dolcezza commuovente.
"In nome della madre" di Erri de Luca racconta la ben nota vicenda del non-concepimento, della gestazione e della nascita di Gesù Cristo, il tutto visto con gli occhi della giovane adolescente Miriam.
Si presta come pensierino per la nonna religiosa, per la cognata neomamma, per l'amica in attesa e perfino per qualche babbo tenerone.
Io personalmente l'ho trovato stupendo (mi ha distratto durante l'odiata Curva da Carico Glicemico) e molto aderente alle sensazioni provate durante la gravidanza, nonostante sia scritto da un uomo.
Concludo con una bellissima citazione:
"In nome del padre: inaugura il segno della croce. In nome della madre s'inaugura la vita".

Innocenti evasioni

Croce e delizia di tutte noi mamme è la costante necessità di vicinanza del nostro Pupo, almeno per quanto riguarda me.
Tanta è la voglia, dopo mesi di convivenza 24/7, di ritagliarsi uno spazio, seppur minimo, tutto per sé... innocenti evasioni!
E si parte con "Che sensazione di leggera follia sta colorando l'anima mia...".
In occasione del Natale certo non manca una cena aziendale o una corsa sfrenata al consumismo regalizio.
Allora si parcheggia il nano e, come Gianluca Genoni dopo il record mondiale di apnea statica, si sale a prendere la prima boccata d'aria.
Euforia, spaesamento e ebbrezza per quei mille mila metri di opprimente oceano che, fino a pochi secondi fa, ci pesavano sulla capoccia, durano il tempo di qualche km d'auto con la radio a bombazza.
Subito la mente corre alla Creatura... piangerà? mangerà? riderà? cacca? pipi? ruttino?
Mai più amara fu la conquista della libertà poiché, ad ogni istante di gioia, corrispondono almeno due secondi di apprensione.
Da qualche parte ho letto che una volta diventate madri, qualsiasi cosa succeda si rimane madri fino alla morte.
Penso di non essere l'unica a provare queste sensazioni, o forse sono solo un'altra vittima della maternità stereotipata da pubblicità per merendine.

mercoledì 15 dicembre 2010

Da migliaia d'anni si fa così... e noi ci conformiamo!

Fin da prima che la piccola Carognetta nascesse mi ha sempre affascinato il concetto di baby wearing.
Ho iniziato non subito a causa della rara gestosi post-parto con sofferenza epatica ed episodio febbrile a 39,5° (e poi dicono di non scaldare il latte sopra i 37°… Bagigione ha gradito lo stesso).
Non appena sono stata in grado di stare in piedi senza svenire ho iniziato a usare un marsupio della Chicco ma curiosando in rete ho subito adocchiato metodi più homemade.
La fascia mi sembrava un po’ impegnativa mentre il Pouch Sling poco pratico per quando il bambino sarebbe cresciuto quindi ho preferito un comodo e versatile Mei Tai.
Dopo una seduta di navigazione intensiva ho scelto il tutorial di My Mei Tai (http://www.mymeitai.com/2010/09/tutorial-finalmente/).
Ho deciso per una simpatica stoffa Ikea al costo di 15 euro e son partita.
Per dove?
Per casa di mia suocera, magliaia d’esperienza e concretamente più disponibile della mi’ mamma.
A dire il vero prima ho dato una bella lavata alla stoffa così non si sarebbe ristretta in seguito!
Rubando con gli occhi e con le mani i suoi gesti abbiamo confezionato questo Mei Tai.
Lei ha poi avuto la geniale idea di utilizzare parte del tessuto per fare una tasca anteriore ed un portacellulare sulla bretella e, con abile tocco, è riuscita a far combaciare la fantasia cosicché non sembrano nemmeno esserci delle tasche.
Il Nanetto lo trova stupendo e ci fa delle belle dormite (soprattutto ora se è nervoso per via dei denti, una passeggiatina con l’aria frizzante e si appisola subito).
Per fare la spesa è INDISPENSABILE, come potrei spingere il carrello e il passeggino?
Per le passeggiate è COMODISSIMO perché siamo entrambi al calduccio (d’estate è comunque accettabile) e non ci preoccupiamo delle barriere architettoniche sapientemente distribuite dalle amministrazioni comunali.
Altre sorgenti di sapere sul baby wearing sono Equazioni (http://www.equazioni.org/),

visione d'insieme

tasca sulla pettorina

tasca sulla bretella

il Bagigio a passeggio

martedì 14 dicembre 2010

Non dire "Bimbo di Mamma" finchè non l'hai nel Sacco Nanna

All’approssimarsi dell’inverno il piccolo futuro bomber, meglio noto come “Il Calciatore Folle”, manifestò la sua avversione, al limite della possessione demoniaca, per coperte e qualsivoglia mezzo di sottomissione e contenimento.
Urgeva quindi un sacco nanna!
Curiosando sul bellissimo sito http://paneamoreecreativita.it/ m’imbattei nel tutorial per un sacco nanna alla mia portata di provetta sarta ovvero senza l’esigenza di cerniere (che richiedevano rifiniture sartoriali ben oltre la mia portata).
Il tutorial è in francese e inglese ma con l’ausilio del magico strumento per le lingue di Google potrete risolve qualsiasi perplessità.
Sono disponibili cartamodelli da stampare e unire con scotch nei comodi formati 6, 12 e 18 mesi; essendo noi dei piccoli molossi di quasi 8 kilogrammi alla veneranda età di 3 mesi abbondanti abbiamo optato per il modello 12 mesi.
Ovviamente materiali di recupero in casa ce ne sono sempre e allora partiamo subito con un primo modello composto di uno scampolo di un ultracentenario lenzuolo di flanella e un nastrino di raso refuso di pacchi dono (NB evitate il raso perché scivola e sarete costretti a fare tipo una dozzina di nodi).
Il risultato è da SuperAbile ma comunque Superabile quindi, per avere un ricambio e per impratichire ulteriormente dita e cervello, passiamo a un modello in superwarming pile a quadri bianchi e blu, very very stylish (vedi riuso dell’ennesima coperta in pile tipo 1 metro x 1 metro che copre solo i polpacci).
Un’ulteriore miglioria da me congeniata è una minuscola fessura sotto l’ascella destra ove far scorrere la fettuccina fasciando quindi completamente il Nano che diventerà ora esorcizzabile!

lunedì 13 dicembre 2010

Pannolini lavabili

Per prima cosa, giusto per identificar un mood sono abbastanza ecologica: non grandi cose… anzi no!
Si va dai comportamenti eco-friendly maniacali (vedi controllare qual è il percorso che mi fa compiere meno km per andare dal punto a) al punto b) incurante se si debbano attraversare paludi e sterrati degni di un pick-up) a comportamenti notevolmente “normali” (vedi mangiare le banane, anche se non sono mai di stagione né a km 0).
Un importante passo fatto alla nascita del pupo sono stati i pannolini lavabili.
A dire il vero non proprio alla nascita perché il Maritino (ad alcuni noto come “Il Pigna”) lo trovava uno stress in più.
Io, da piccina, non ho mai potuto usare gli usa&getta e sospettavo che il deretano dell’erede avrebbe preso, com’è giusto che sia, il peggio dai due corredi cromosomici disponibili.
Si è quindi partiti con dermatiti sin dalla degenza ospedaliera.
A casa ci si sottoponeva a lunghe sedute a “kiuli nudi” avvolti in vecchie lenzuola (per fortuna che è nato in luglio!) e ad abbondanti spalmate di paste Hoffman ma ancora il Maritino non mollava.
Finalmente all’approssimarsi dell’autunno il comune ci comunica che volendo ci rimborsano una parte della spesa dei lavabili e la Mammasuperabile ha preso il controllo imponendo l’uso di 'sti stramaledetti pannolini che nessuno voleva!
Invece è stata subito una scoperta…
Son lontani gli anni ’80 con i ciripà, oggi si ha di tutto e di più… AIO, pocket, fitted, prefold, … 'na rivelazione!
Piacevole sorpresa sono stati i veli raccogli feci che permettono di non sporcare eccessivamente il pannolino stesso, sempre che il Nano malefico non evacui sul fianco, allora la liquid shit pre-svezzamento se ne va tutto in giro.
Nel complesso lo sforzo è MINIMO e se lo dico io, dovete fidarvi!
Col bimbo in braccio slaccio il pannolone direttamente nel bidet; se il velo è sporco lo butto nel water (è biodegradabile), se invece è solo bagnato rapida sciacquata nel lavandino mentre si aspetta l’acqua calda.
Finito il cambio, secondo il grado d’immonditudine del pannolino, segue rapida risciacquata o enunciazione di bestialità spazzolando energeticamente con un’idea di sapone di Marsiglia (non troppo se no il pannolino “si cera” e non assorbe più) e un’apposita spazzolina per unghie.
Stoccaggio in normale bidoncino per monnezza!
Ogni due giorni circa (dipende dai tempi di asciugatura che un ha!) si passa al lavaggio.
Io personalmente ho optato per:Far partire la lavatrice con un po’ di detersivo.
  1. Stoppare dopo circa 10 minuti.
  2. Risettare la lavatrice con programma eco 60°C, prelavaggio ed extrarisciaquo in delay di 6 ore.
In questo modo ho ottenuto risultati discreti, forse non è proprio ecologicamente il massimo ma io sono per le auree vie di mezzo.
Inoltre, per quanto uno si possa accanire, l’UNICO modo perché ridiventino bianchi è farli asciugare al sole.
Noi siamo andati sui classicissimi Popolini OneSize ma forse tornando indietro mi butterei sugli AIO (all in one, in altre parole i più simili agli usa&getta).
Con un'unico onere di circa 400 euro abbiamo praticamente esaurito la spesa alla voce pannolini; essendo questo modello regolabile con i bottoncini a pressione si riesce a coprire il periodo completo dell'uso del pannolino.
Ad ogni modo ecco alcune fotine esplicative:
pannolino semichiuso in taglia extra small

 pannolino chiuso in taglia extra small

 pannolino chiuso in taglia extra small con mutandina impermeabile
 pannolino chiuso in taglia extra large
Ottimi consigli li trovate comunque sul sito www.pannolinilavabili.info/.

the very beginning

Iniziamo quest’avventura con non poca d’ignoranza del mondo dei blog e della loro gestione ma nessuna nasce imparato!
Mi piaceva l’idea di un posto solo mio, dove parlare ed esprimermi.
Primo scoglio da superare è stato scegliere un nome… penso che Mammasuperabile sia il giusto compromesso tra le due parti luce e ombra del mio carattere; sono SuperAbile per certi versi ma notevolmente Superabile per altri.
Vivo nel profondo nord est, in un paesello ridente e caciarone.
Condivido talamo e spese con un bel Maritino.
In questo periodo sono a casa in maternità perché abbiamo da poco avuto un bellissimo bebè e la forzata permanenza in nido, ma la rapida Adsl mi ha permesso di evadere dalle quattro mura e piombare nel tunnel dei blog.
Temi trattati?
Spazierò parecchio… vedrete vedrete!