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mercoledì 4 aprile 2012

"Soulless" di Gail Carriger

Se vi piacciono i parasole e i dirigibil...
Se vi piacciono i vampiri ma soprattutto i licantropi...
Se vi piacciono le atmosfere vittoriane...
Se vi piacciono le donne dai caratteri forti e indomiti...
Se vi piacciono le famiglie malevole e le amiche sincere ma dai gusti estetici improponibili...
Se vi piace ridere...
Allora Soulless è sicuramente un libro che apprezzerete!
In un'inghilterra vittoriana dove i vampiri e i licantropi sono usciti allo scoperto, può una zitella attempata (per quegli anni) resitere alla sensualità di un lupo, alfa perlopiù, e rimanere illesa tra intrighi internazionali e scienziati da strapazzo???
Finalmente una ventata di aria fresca e di inventiva in un mondo dove troppo spesso storie e dinamiche sembrano solo fotocopie rispolverate di precedenti best seller.
Il libro contiente quanto di meglio si possa desiderare: storia, romanticismo, thriller, sensualità, scienza e moda vittoriana.
La protagonista è Alexia Tarabotti, un'eroina che porta sulle spalle diversi fardelli:
- le sue orgini italiane comportanti il fatto di presentarsi con un cognome che lasci intedere il ben biasimabile padre, una carnagione olivastra ed un fiscio mediterraneo e procace decisamente in contrasto con i canoni estetici dell'epoca;
- la condizione di zitella che la esclude da molti piaceri della vita borghese londinese e la rende bersaglio di scherno da parte di chicchessia;
- una famiglia decisamente mediocre, che rimanda ai Bennet di austeniana memoria, per la stupidità e malignità delle figlie minori, per l'inettitudine e l'eccentricità materna e per la noncuranza paterna dei menage familiari.
La descrizione di luoghi e persone è minuziosa e fortemente evocativa ma assolutamente scorrevole.
Il libro si 'mangia' infretta come una deliziosa fetta di torta accompagnata da una tazza di the delle cinque!
Molta cura ed attenzione è stata data soprattutto alla descirzione del pediodo e dell'ambientazione sia geografica che culturale della Londra vittoriana.
I rituali dei balli, i convenevoli sociali quali le passeggiate in un parco impossibili per una donna sola, l'immancabile cura nella preparazione e predisposizione delle pietanze da offrire ai commensali, l'amore platonico (eeeeeh che pallido eufemismo) e l'amore carnale e sconveniente.
Può una società ritenere inaccettabile per una ragazza accogliere un ospite in solitudine senza destare le maldicenze ma ritenere accettabile che un lupo mannaro giri semicoperto solamente da un logoro mantello?
Unica nota dolente i continui refusi nel testo, una vera seccattura!
Se la Baldini Castoldi Dalai editora ha bisogno di qualcuno che correga le bozze mi offro volotanria!


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