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lunedì 5 marzo 2012

BLS pediatrico - Rianimazione del lattante

                                                                                  
Ci sono cose davanti cui si spera di non trovarsi mai... ma, come già detto nel post sulla pronazione dolorosaalle volte sapere qualche nozione sulla gestione delle emergenze sanitarie può salvare o ridurre notevolmente danni e dolore per i nostri figli. 
Seguiranno quindi alcuni post sulla rianimazione cardio-polmonare del lattante, sulla rianimazione cardio-polmonare del bambino e sulla disostruzione delle vie aeree.
La teoria non può sostituire la pratica e la dimestichezza: vi invito quindi a frequentare un corso di primo soccorso pediatrico e non... la croce rossa italiana ne organizza praticamente annualemente su tutto il territorio nazionale ad un prezzo decisamente accessibile.

La rianimazione cardio-polmonare è l'insieme delle manovre che ci permettono di far arrivare sangue ossigenato, in primis, al cervello e agli altri organi tramite l'ossigenazione del sangue (ventilando cioè insufflando forzatamente aria nei polmoni) e la movimentazione del sangue (massaggiando il cuore e permettendo il movimento del sangue da noi ossigenato nelle arterie).
Se la situazione fosse grave, in seguito ad un trauma o ad un incidente domestico, ma non tale da compromettere la normale funzione ventilatoria e circolatoria un'analisi della condizione del piccolo paziente può essere d'aiuto per i soccorritori di professione che sopraggiungeranno in seguito.

Ovviamente diverso è l'approccio su lattanti, bambini ed adulti.

Per lattante s'intende il bimbo sotto i 10 kg di peso, con altezza inferiore ai 75 cm e con età inferiore all'anno.

Segnali d'allarme da tenere sotto osservazione sono tra i segni respiratori:
·                    pianto debole
·                    alterazione della coscienza (sonnolento o molto agitato)
·                    dispnea (difficoltà a respirare)
·                    cianosi (colorito bluastro)
Invece il sistema cardiocircolatorio ci segnala che c'è qualcosa che non va se il bimbo:
·                    ha molta sete
·                    pallore persistente
·                    differenze notevoli di temperatura tra le estremità
Fasi da seguire obbligantemente durante la rianimazione cardiopolmonare del lattante sono, come ricordato dalla sigla ABCD:
1.                 Valutazione della sicurezza dello scenario
2.                 Valutazione della coscienza e delle via aeree (A come air)
3.                 Valutazione del respiro (B come breath)
4.                 Valutazione dei segni di circolo e del polso (C come circulation)
5.                 Defibrillazione (D come defibrillation)

1. Valutazione della sicurezza dello scenario
Accertarsi che l'ambiente sia in sicurezza, come ad esempio allontanare con oggetti di legno eventuali fili scoperti, assicurare oggetti pendenti o in bilico,...

2. Valutazione della coscienza e delle via aeree (A come air)
Stimolare il piccolo delicatamente come prendendogli la mano e stringendola dolcemente (senza quindi scuoterlo con forza) oppure chiamandolo ad alta voce.
Se non risponde chiedere immediatamente aiuto contattando il 118 e posizionarlo supino su di un piano rigido scoprendo il torace.
Liberare le vie aeree posizionando il lattante con il capo in posizione neutra o con il mento leggermente sollevato.
Aprire dolcemente la bocca e rimuovere eventuali corpi estranei ben visibili... in caso contrario se il corpo estraneo si trova già modicamente in profondità rischiamo solo di spingerlo ancora più a fondo.

3. Valutazione del respiro (B come breath)
Procedere secondo lo schema GAS per 10 secondi ovvero portarsi con l'orecchio sulla bocca del neonato e osservando il torace:
·                    Guardare se si solleva il petto,
·                    Ascoltare rumori provenienti dalle vie aeree
·                    Sentire il soffio del respiro sull'orecchio.
Se il piccolo respira posizionarlo in posizione laterale di sicurezza ovvero sul fianco con il braccio in appoggio sotto il viso e il ginocchio superiore piegato e portato in avanti.
Il bimbo così si troverà in una posizione in cui le vie aeree sono libere ed eventuale vomito uscirà dalla bocca senza venir inalato.
Controllare ogni minuto le condizioni del piccolo sino all'arrivo dei soccorsi.
Se il piccolo malauguratamente non respirasse, compiere 5 insufflazioni d'aria in respirazione bocca-naso bocca ovvero con le nostre labbra coprire bocca e naso del lattante.
Porre molta attenzione nell'insufflare perché:
·                    l'apertura insufficiente delle vie aeree, l'imperfetta aderenza della nostra bocca e un'insufflazione troppo rapida possono rendere scarsa la quantità di aria che entra nei polmoni del bambino;
·                    un'insufflazione troppo rapida può causare distensione dello stomaco e provocare quindi il vomito;
·                    al contrario un'insufflazione troppo brusca può causare pneumotorace (ovvero l'aria da noi insufflata s'insinua tra la pleura, cioè il 'foglietto' che ricopre i polmoni, impedendo a questi di espandersi e quindi diminuendo la capacità di respirare).


4. Valutazione dei segni di circolo e del polso (C come circulation)
Nel lattante si cerca il polso brachiale, a livello della piega del gomito sul lato interno del braccio, e contemporaneamente si ricercano segni indiretti di circolo come movimenti corporei, tosse e colorito della cute.
Se il polso dovesse essere nostro malgrado assente, ponendo indice e medio sul torace e l'altra mano sulla fronte si compiono delle compressioni.
Il ritmo da mantenere è di 100 compressioni al minuto, ed ogni 15 compressioni bisogna fermarsi per compiere 2 insufflazioni.
Le compressioni non devono essere troppo violente ma nemmeno troppo superficiali... circa 1/3 del torace deve abbassarsi mentre comprimiamo.
Continuare sino all'arrivo dei soccorsi.

5. Defibrillazione (D come defibrillation)
La defibrillazione del lattante è sconsigliata, tuttavia vale la pena un'accenno.
La defibrillazione consiste in una scossa elettrica che permette un 'reset' dell'attività elettrica del cuore.
Numerosi defibrillatori semiautomatici sono stati comprati e installati in centri di ritrovo di persone come i centri commerciali; sono di facile utilizzo ma si rimanda sempre alle istruzioni che troviamo allegate all'apparecchio.
In via generale solitamente si devono porre due elettrodi sul torace nudo e la macchina autonomamente provvede ad analizzare il ritmo cardiaco e a somministrare la scossa adeguata... ovviamente ricordare di scostarsi durante l'erogazione della scarica altrimenti ci saranno poi due persone da soccorrere!

Situazioni particolari sono:
Trauma: non estendere il capo nè porre il paziente in pozione laterale di sicurezza.
Ingestione di corpo estraneo: vedere il futuro post relativo.

Un piccolo schema riassuntivo che può tornare utile


4 commenti:

  1. Ho fatto il corso alla C.R.I. di recente e queste cose sono molto utili... da sapere, sperando ovviamente, come hai detto te, che nonj ci capiti mai di doverle mettere in pratica!

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  2. Sono informazioni utilissime.... A me verrebbe un colpo ti giuro

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  3. Grazie! E' bene saperle queste cose anche se ovviamente si spera sempre di non avere bisogno. Il problema in situazioni di emergenza che riguardano soprattutto i miei figli è la gestione del panico...il mio cervello smette di funzionare in quei momenti.

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  4. fare il corso della croce rossa è sicuramente utile e ci permette di far pratica sui manichini
    l'unico modo per tentare di evitare il panico è 'far propri' i gesti sino a farli diventare automatici

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