Un film che mi ha disturbato ma anche quando -anzi probabilmente solo quando- si disapprova e non si comprende c'è crescita personale.
Un film con una bellissima fotografia e con degli scenari potentemente evocativi della solitudine materiale e morale delle protagoniste.
Mi hanno particolarmente colpito i primissimi piani delle unghie malamente smaltate con colori fluo che si stagliavano sui tristanzuoli camicioni premaman.
Ma più di tutto mi ha segnato il tema del film.
Una ragazza 16enne rimane incinta, casualmente anche una seconda è vittima di una non attenta precauzione ed iniziano a fantasticare...
Quanto cambierà la vita dopo il parto?
La loro indipendenza le renderà libere dalle costrizioni di genitori e società?
Cresceranno un figlio non come sono state cresciute ma all'insegna della parità e del rispetto!
Ed è così che in un circolo imitativo demenziale e vizioso si ritrovano incinta in 17 ragazze.
Qualcuna è così disperata che per concepire paga un ragazzo!!!
Le figure genitoriali sono pressochè assenti o si concretizzano in rifiuto e mazzate o in un'apatia menefreghista.
Gli uomini sono solo dei tori da monta e non vengono interpellati né quasi informati della gravidanza.
La scuola, che si ritrova con un boom di richieste di test di gravidanza e fai i conti con la loro positività, si interroga "sarà colpa nostra? sarà colpa della società? sarà colpa delle famiglie?" e poi... e poi assolutamente nulla!
Le ragazze mentre sono in stato interessante bevono, fumano, si drogano e guidano pericolosamente.
Un comportamento riprovevole a prescindere e decisamente lesivo della salute dei loro bimbi che tanto già dicono di amare.
Delineano il loro futuro non come emarginazione e abbandono precoce degli studi: vogliono creare una comune dove crescere i loro figli autonomamente e secondo le loro regole... inutile dire che questo sogno idealista e kibbutziano naufragherà!
La cosa sconcertante è che è un fatto realmente accaduto negli Usa dove il tasso di prolificità delle teen-ager è sensibilmente alto.
Programmi TV come 16 and pregnant e Teen mom non sono ambientati negli Stati Uniti per puro caso.
Non voglio passare per moralista, sia ben chiaro!
Mia madre mi ha avuto a 21 anni mentre era ancora studente e senza aver ancora sposato mio padre; mia cugina è stata concepita quando mia zia aveva 17 anni e non c'è stato verso di farla accasare... tutte gravidanze non cercate, non volute -se vogliamo dirlo- ma accettate.
Alla base però c'era una consapevolezza di cambiamento e di responsabilità non indifferente... con l'ovvio supporto della famiglia siamo diventati degli adulti responsabili, sebbene spesso le mie farneticazioni tradiscono una qualche turbe psichica.
Come può la libertà sulla propria vita e sul proprio corpo trovare realizzamento con una gravidanza a 16 anni???
Come può una personalità ancora in divenire trovare il proprio equilibrio durante un atto, tuttosommato, traumatico e frastornante come la gravidanza, il parto e il puerperio???
Sono domande che ci si deve porre in una società dove i reparti di ostetricia sono popolati per la maggior parte da 35enni primipare, giovani poco attente alla contraccezione ed extracomunitarie.
In Italia l'1,47% del totale delle madri ha meno di 20 anni (dati riferiti al Rapporto Cedap 2009).
Lo 0,02% ha un'età compresa tra 12 e 14 anni... è un dato che mi ha sconvolto 2 ogni 10.000 cioè 111 all'anno cioè circa una ogni 3 giorni.
Ragazzi non scherziamo: un paio di volte a settimana, in Italia, partorisce una ragazzina di 14 anni???
Solo io sono turbata???
immagini tratte da http://www.vogue.it/people-are-talking-about/vogue-arts/2012/03/17-ragazze
Questa cosa mette i brividi.
RispondiEliminaCosa passa per la testa di queste ragazze? Quelle vere, non quelle del film.
Diventar grandi subito, ma con la maturità di una bambina.
Sono turbata anch'io.
se tutte queste under14 partoriscono chissà quante abortiscono???
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